DVB-T2 switch off definitivo – Ci siamo?
È il momento del definitivo switch off al DVB-T2?
Da quello che abbiamo capito, tra il 2021 e il 2022, la televisione digitale subirà un nuovo cambio di tecnologia.
Questo nuovo passaggio al digitale di seconda generazione (nuovo switch-off) servirà per liberare spazio di banda per il 5G e per vedere tutti i canali in alta definizione.
Questo cambio che sta per iniziare, sostanzialmente, avverrà in 3 fasi ben distinte, al di là delle date che hanno subìto o che potranno ancora subire degli slittamenti.
In questo articolo ti spiegherò nel dettaglio queste 3 fasi e cosa dovremo fare noi utenti.
Iniziamo subito!
- 1° FASE – Liberare le frequenze nella banda da 700 MHz
- 2° FASE – Abbandono del codec MPEG-2
- 3° FASE – Passaggio definitivo al DVB-T2
- Cosa dobbiamo fare?
1° FASE
“Liberare le frequenze nella banda da 700 MHz”
I canali dal 50 al 53 saranno liberati in quattro aree definite ristrette.
Il tutto verrà fatto, anche, per evitare interferenze fra zone confinanti.
I canali 51 e 53 saranno spenti, mentre i canali 50 e 52 verranno migrati temporaneamente su altri canali, probabilmente, il 54 o il 58 in banda 700 MHz.
2° FASE
“Abbandono del codec MPEG-2”
Dal 20 Ottobre 2021 (1° settembre 2021) il codec MPEG-2 utilizzato per la trasmissione dei programmi in SD (Standard Definition – Definizione Standard) sarà sostituito dal codec MPEG-4 (chiamato anche H.264) o dal codec HEVC (chiamato anche H.265).
In altre parole, verranno trasmessi solo canali in HD (High Definition – Alta Definizione).
3° FASE
“Passaggio definitivo al DVB-T2”
Da giugno 2022, tutti i broadcaster (tutte le emittenti) dovranno utilizzare definitivamente lo standard di trasmissione DVB-T2.
Tutto questo per occupare meno banda ed avere una maggior efficienza compensando la perdita dei canali in banda 700 MHz, che verrà destinata al 5G.



Switch off definitivo al DVB-T2 – Cosa dobbiamo fare?
Molti impianti dovranno essere adeguati e necessiteranno di interventi, soprattutto quella tipologia di impianti quali: condomini, alberghi, centri commerciali, ospedali, etc.
Ovvero tutta quella tipologia di impianti centralizzati multi-utenza realizzati con moduli e/o centralini idonei per segnali e frequenze “differenti”.
Per adeguare un impianto a regola d’arte dovranno essere sostituiti moduli e/o centralini, per poi procedere ad una verifica completa dell’impianto.
Discorso alquanto diverso e, sicuramente, più semplice per gli impianti mono-utenza.